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L’invecchiamento

In Italia, gli over 65 sono passati da meno di 5 milioni del 1960 a quasi 14 milioni del 2017, portandoci alla quota più alta in Europa, la seconda nel mondo dopo il Giappone. Non solo: l’Istat stima che 18 milioni di italiani vivano anche con più d’una disabilità, e che con l'aumentare dell'età cresca l'incidenza delle malattie croniche.

Diventa perciò evidente il vantaggio per l’intera comunità che una parte crescente di questo numero che cresce di concittadini con malattie croniche siano messi in condizione di resistere alla malattia, diventino resilienti alle disabilità, non si chiudano in casa ma restino attive.

Ma le cose non vanno così: a fronte di un numero crescente di anziani connessi a Internet e a più della metà di loro che si tengono informati soprattutto attraverso la tv, solo un terzo hanno una vita sociale attiva.

Se ai dati Istat, aggiungiamo quelli di Ipsos che confrontano Italia, Francia e Germania, scopriamo che gli italiani over 65 sono massicciamente coinvolti nella vita di figli e nipoti (con percentuali che vanno dal 35 al 44%, contro il 13-14% dei tedeschi e il 24-34% dei francesi).

QUALI SONO LE PERCENTUALI DI PARTECIPAZIONE ALLA VITA COTIDIANA?

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FRANCIA
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GERMANIA
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ITALIA

QUANTI SONO GLI OVER 65 CHE SI SENTONO PIÙ SPESSO SOLI?

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FRANCIA
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GERMANIA
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ITALIA

Ovviamente tutto ciò concorre al sentimento di minor fiducia degli over 65 italiani nel futuro (46% francesi; 66% tedeschi; 40% italiani), di inadeguatezza ad affrontare situazioni relazionali nuove (48% francesi; 62% tedeschi; 21% italiani),
ma persino danzare e fare festa (20% francesi; 22% tedeschi; 17% italiani).
Alla domanda su chi potete contare quanto state male fisicamente o psicologicamente?
Mentre la famiglia vede allineati i tre Paesi (85% francesi; 91% tedeschi; 76% italianisul coniuge e 71% francesi; 83% tedeschi; 81% italianisui figli), le cose si mettono male per gli over 65 italiani se devono contare sui amici (61% francesi; 71% tedeschi; 56% italiani) e vicini (37% francesi; 57% tedeschi; 28% italiani), aiuto a domicilio (41% francesi; 63% tedeschi; 27% italiani) e un’associazione (38% francesi; 41% tedeschi; 29% italiani). Insomma l’associazionismo fa tanto, ma è inadeguato e deve crescere; c’è bisogno di più comunità per riattivare le persone con disabilità in termini di risorse per se stesse e per la società.