No, questa “immersione” nelle storie di resilienza al Parkinson che la mostra vuole farci vivere, non si può trasferire tout court sullo schermo di un tablet.
Un adattamento alla rete svilirebbe la nostra campagna: per internet dobbiamo darci una strategia ad hoc e realizzare un progetto specifico.
Mentre proseguono la raccolta dei casi e dei reportage, rinviamo l’allestimento della mostra fotografica a quando sarà consentito, ma diamo immediatamente vita a una iniziativa per la rete: il debutto virtuale della mostra che non c’è.
Giangi Milesi